Felix ille, qui ex auctorum Artemisiis se feliciter extricaverit
Giovanni Antonio Scopoli, 1723-1788
- NOME: Artemisia vulgaris L
- FAMIGLIA: Asteraceae
Descrizione
Pianta erbacea perenne, ha un caratteristico suppur debole odore di “vermuth”. Fusto eretto rossiccio, striato, ramosissimo alto da 50 a 150 cm.
Fiori: tubulosi di colore giallo-rossastro, riuniti in capolini come a formare un ampia pannocchia piramidale fogliosa, involucro tomentoso o densamente lanoso, corolla ghiandolosa.
Frutto: acheni glabri oblunghi, appuntiti, lisci e privi di pappo
Proprietà
Artemisia vulgaris ha proprietà , sedative e digestive, per la cura di dismenorrea e amenorrea e delle irregolarità del ciclo mestruale. Si utilizzano i fiori, le foglie e le radici che contengono olii essenziali
Le radici sono anche particolarmente consigliate a favore del sistema nervoso centrale in caso di sovraccitazione e stanchezza generale (usi e tradizioni popolari attribuiscono alla pianta anche proprietà antiepilettiche).
La Raccolta dell’Artemisia avviene tra luglio e agosto.
Utilizziamo le sue proprietà in questo prodotto.
Usi Antichi e Cenni Storici
Nella Roma antica la si portava sul corpo, in forma di corona, per difendersi dagli spiriti e dagli influssi maligni; è considerata una delle erbe di S. Giovanni: “la vigilia di S. Giovanni, strappando le radici vi si trovano sotto dei carboni, la cui polvere guarisce immediatamente dall’epilessia”.
Una tradizione popolare vuole che le foglie di artemisia messe nelle scarpe al mattino, permetterebbero di percorrere molti chilometri senza fatica.